Successivamente si ha la contemplazione, durante la quale si inizia a considerare l’idea di lavorare sulla propria dipendenza da gioco d’azzardo, essendo consapevoli sia dei pro che dei contro. Il terzo stadio è quello della determinazione, in cui si è decisi a cambiare e si pianificano quindi le modalità per farlo. Segue l’azione, nella quale si agisce in concreto per modificare il comportamento.
Guardare le cose con queste lenti rende più comprensibile il perché si continui a giocare nonostante le perdite economiche ed affettive. Il gioco d’azzardo patologico è una malattia che trasforma il nostro cervello e modo di vivere. È fondamentale poter comprendere cosa avviene nel momento in cui si affaccia questa dipendenza nell’esistenza di una persona, come cambi il modo di funzionare, come stravolga chi siamo stati e la nostra vita. Comprendere permette di iniziare a leggere e dare senso a ciò che avviene, senza giudicare e giudicarsi, senza emozioni di colpa e vergogna. Permette di iniziare a vedersi come persone con una patologia, non come deboli, egoisti, vigliacchi ma come persone che hanno bisogno di cura.
La persona a questo punto inizia a dedicare sempre più tempo e denaro nel gioco e passa alla fase successiva, caratterizzata da un numero superiore di perdite rispetto alle vincite. Il giocatore viene a questo punto spinto da un turbinio, che lo invoglia a scommettere sempre di più nel tentativo di recuperare il denaro perduto; comincia a chiedere prestiti, a indebitarsi e entra in uno stato di disperazione, con conseguente esaurimento emotivo. Con il termine ludopatia si fa riferimento, in genere, alla “malattia del gioco”, ovvero un desiderio di giocare d’azzardo di natura compulsiva, patologica appunto, il quale può riguardare qualsiasi tipo di gioco, dalle slot machine alle scommesse sul calcio. Il disturbo da gioco d’azzardo è una dipendenza, ed in quanto tale una malattia che modifica il nostro cervello.
Inizialmente il partner giocatore appare come una persona attiva, piena di risorse, fortunata, brillante e generosa, tende infatti acondividere le sue vincite con gli altri acquistando regali, offrendo cene etc. Il DSM-IV definisce il gioco d’azzardo1 patologico «un comportamento persistente, ricorrente, disadattivo di giocod’azzardo che compromette il funzionamento personale, sociale e lavorativo dell’individuo». Considerare il proprio giocare come un vizio porta a minimizzare il problema e a non affrontarlo. Questo disturbo richiede invece un intervento specifico ed un progetto https://www.ninsheetmusic.org/forum/index.php?action=profile;area=summary;u=8680 terapeutico che vanno oltre la buona volontà.
Sembra infatti che la strategia di questi sistemi si basi proprio sul far credere al giocatore di essere prossimo alla vincita. Studi dimostrano che la quantità di dopamina prodotta dal cervello in una situazione di “quasi vincita” sia superiore a quella in cui il giocatore abbia effettivamente vinto. Inoltre, la diffusione di internet agevola questo fenomeno e ne ha modificati alcuni connotati, rendendo chiunque un potenziale giocatore compulsivo e rendendo difficile la sua individuazione, che faciliterebbe un intervento d’aiuto. Oltre alla funzione di socialità insita nel gioco, online manca anche l’effetto inibitorio che alle volte scaturisce in maniera funzionale dal giudizio degli altri. Con l’aiuto di un professionista, oltre ad affrontare e imparare a gestire la tua dipendenza, potresti incentrare il lavoro anche su queste difficoltà. In conclusione, è bene ricordare che il vizio del gioco d’azzardo può trasformarsi in una vera e propria dipendenza e le conseguenze che ne possono derivare non sono solo finanziarie, ma anche psicologiche, e possono essere molto pericolose.
E non lo ero in ql momento….perchè erano venuti a galla anche tradimenti e inganni che neanche una santa poteva perdonare. È possibile che riusciate a trovare i riferimenti di un professionista a cui possiate rivolgervi direttamente visitando il sito Le istituzioni educative potrebbero ad esempio progettare dei programmi educativi che – così come accade oggi relativamenteal fumo, alla guida automobilistica e alle droghe – permettano alla popolazione più giovane di conoscere questa realtà aiutandolia sviluppare un approccio responsabile al gioco. Dal momento che è poi il Governo di un paese a gestire il gioco d’azzardo, diventa sua precisa responsabilitàfarsi carico di ogni possibile conseguenza. A mio avviso il messaggio più forte da estrapolare è quello della prevenzione.Ogni Governo ha il dovere di mettere in atto interventi che favoriscano la conoscenza di questo tipo di patologia in modo da contenerne losviluppo. Ad esempio ci sono coniugi di partner giocatori dipendenti che, esasperati, lasciano il compagno decidendo di non assumersi piùalcuna responsabilità.
La dipendenza da gioco d’azzardo inizia quindi con una prima fase di sperimentazione volontaria, durante la quale si prova l’effetto gratificante ed eccitante, che può essere percepito anche come inibente pensieri negativi. Questi effetti portano ad una continuazione del comportamento di gioco, passando da un gioco ricreativo ad un gioco problematico tipico della dipendenza da gioco d’azzardo. Dopo aver approfondito il tema del gioco d’azzardo patologico nell’intervista al dr. Matteo Pacini, ora ti spiegherò quando il gioco d’azzardo è legale e quando è illegale; qual è la natura dei debiti di gioco e a cosa può andare incontro il giocatore che non riesce a pagare i debiti di gioco. La dipendenza da gioco, caratterizzata dalla perdita di controllo si differenzia dal vizio del gioco che invece può essere controllato e interrotto senza conseguenze negative per la mente ed il fisico. Purtroppo, i programmatori di Lotterie e di Slot Machine sono ben a conoscenza di questo fenomeno e, pertanto, lo sfruttano nelle loro combinazioni, per incoraggiare il giocatore a continuare.